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Inquinamento indoor. Misurare e risanare

inquinamento indoor
Gli inquinanti negli ambienti confinati, misurazioni e regolamentazioni europee. Il parere del fisico nucleare prof. Thomas Streil, Presidente di SARAD GmbH, nell’intervista rilasciata a PROTECTAweb

Nell’intervista rilasciataci dal fisico nucleare Thomas Streil, esperto di soluzioni ambientali, sicurezza, radioattività naturale e nanotecnologia, emerge l’importanza di porre attenzione allinquinamento indoor, ossia all’aria che respiriamo negli ambienti confinati, e quindi agli inquinanti che più facilmente possono convivere con noi nelle abitazioni, a lavoro, a scuola…

In cosa consiste l’impegno di SARAD ed in quali ambiti è più necessario intervenire specie in relazione ad inquinanti tipo Radon e Thoron (radon indoor)?

SARAD è stata fondata nel 1993 in Germania e lavora nel campo della tecnologia dei sensori e della sicurezza, L’ufficio principale è a Dresda, con varie sedi nel mondo, in Cina, Kazakistan, America Latina, Russia e Sud Africa. Disponiamo di attrezzature di alta tecnologia e di un laboratorio metrologico per il controllo di qualità e calibrazione.

Siamo attivi quindi dagli anni ’90 e sviluppiamo attrezzature innovative per rilevare i rischi causati dagli aerosol radioattivi, offrendo uno spettro di tecniche di misurazione sulla concentrazione nell’aria di Radon e Thoron (isotopo 220 del Radon, isotopo 222). Calcolare la radioattività naturale – quale il 222Rn è –  è un’azione più che necessaria, e va fatta negli uffici, nelle scuole, nei depositi e luoghi di lavoro interrati e negli edifici residenziali poco ventilati si al piano terra che in piani inferiori interrati, che sono quelli maggiormente soggetti alla concentrazione di Radon e del Thoron, dovuta ovvero alle sostanze radioattive naturali accumulate negli edifici stessi, sia a causa dei materiali di costruzione che all’arrivo di gas endogeno, soprattutto in zone vulcaniche, geotermiche e di faglia, molto ben studiate in Italia, ad esempio da INGV (es. gruppo di lavoro di Fedora Quattrocchi, Dirigente Tecnologo).

In Germania siamo molto severi e eseguiamo le regolamentazioni alla lettera. A Dresda il problema è legato all’uranio naturale, progenitore del Radon e del Thoron, che può provocare notevoli danni alla salute, soprattutto tumore ai polmoni o tumori legati alla circolazione sanguigna, vista la solubilità del radon in questa matrice, quindi facciamo molte misurazioni allo scopo di rendere le abitazioni salubri e di conseguenza sicure. Ma lavoriamo anche in Norvegia, Finlandia, Germania, Slovenia, e in Serbia, e collaboriamo con vari attori internazionali, tra cui gli americani, e anche con i vostri esperti italiani.

Che l’inquinamento non è solo un problema esterno alle mura di casa è una consapevolezza che ormai riscontriamo anche nella legislazione europea. Quali obiettivi avete raggiunto in questi anni di attività?

Oggi abbiamo una nuova legislazione europea che ci permette di lavorare in modo adeguato e agire sul problema; abbiamo le leggi, ma anche molta esperienza, abbiamo infatti risanato molte scuole, proteggendo i bambini, e adesso, in collaborazione con INGV e i suoi esperti, sarebbe importante fare tali misurazioni anche negli edifici del vostro paese.

Approfittiamo della presenza della dott.ssa Fedora Quattrocchi, dell’INGV, per capire l’attenzione posta nei confronti di questi particolari inquinanti, nel nostro Paese.

Il nostro istituto, INGV, è esperto sul tema. In passato, infatti, abbiamo svolto un progetto con la Municipalità di Ciampino sul radon indoor, che aveva lo scopo in ultima analisi, una volta consegnate noi le misure, di risanare gli edifici, ed è stata un’esperienza molto positiva. Oggi c’è l’interesse della Municipalità di Roma, cui suggerisco un nuovo progetto, in collaborazione con altre istituzioni, tra cui SARAD, per rendere questo problema un’opportunità e misurare il radon «indoor» nelle scuole, negli uffici e negli edifici privati (piano terra, semi-interrati) in maniera semplice, rapida ed economica.

Nei confronti dell’inquinamento indoor, anche alla luce del fatto che negli acquedotti con la nuova Legge 28 che rende queste misure radon di fatto obbligatorie nella fase liquida, un controllo sistematico degli edifici pubblici e privati e il conseguente risanamento si renderebbero necessari in nome della LEGGE e in ultima analisi salute dei cittadini ma anche per un ammortamento dei costi della sanità, vista la prevenzione ai tumori che ne deriverebbe.